In questo articolo la nostra Pituccia ci aveva mostrato la copertina di Vogue dedicata a Kristen Stewart; ora sono disponibili anche gli altri scatti, che potete vedere cliccando sulla foto a lato.
Di seguito, troverete l’intervista.
Il corpo di Kristen Stewart può raccontare milioni di storie. Energica, lei oscilla, fa finta, e lancia frecciatine mentre parla, fa resistenza, distoglie lo sguardo, mostrando resistenza, e una intelligenza combattiva. “La parola che uso sempre per lei è volpina“, dice Jake Scott, che di recente l’ha diretta in Welcome To The Rileys, nel quale interpreta una teenager in fuga che fa la ballerina di lap dance. “E’ come una volpe. Ha quel modo di muoversi e di essere che tanto spesso trovi nelle sue interpretazioni, una sorta di astuzia“.
In altre parole, Stewart proietta il tipo di ribellione diffidente che è così tipico della sua età – ha 20 anni – al posto di uno spirito allegro, il che è probabilmente la ragione del fatto che ha la testa sulle spalle più degli altri suoi coetanei della piramide di potere di Hollywood, e anche una pupilla per i registi. Scott ha sentito parlare di lei dal suo amico Sean Penn dopo che l’aveva inserita nel cast di Into The Wild nel ruolo della distaccata figlia di genitori hippie. “Sean mi ha detto, ‘dovresti vedere questa ragazzina‘”, ricorda Scott. “‘E’ così viva!‘”. Per Bill Condon, al momento impegnato per un anno nelle riprese di Breaking Dawn, il finale in due parti della possente Twilight Saga, “Kristen era in cima alla mia lista di motivi per girare questo film“.
In un finesettimana autunnale in una parte tranquilla e suburbana di Baton Rouge, in Louisiana, la città dove si trova il set di Breaking Dawn (posto sotto segretezza e con pesanti accordi di riservatezza), Stewart, una silfide in jeans da maschiaccio e camicia da taglialegna, si muove intorno alla cucina della casa di un amico, fa rumore con le nocche delle dita (facendole ‘scrocchiare’) mentre parla. Diventa nervosa quando ha a che fare con i media – le interviste televisive in particolare, dice, la imbarazzano – e spesso è accusata di essere di malumore e sulla difensiva nelle sue apparizioni pubbliche, non da ultimo perchè sorride raramente. Ha alcuni tic da cattiva ragazza, come fumare e riempire la sua conversazione con parolacce, e mantiene un’aria insofferente in volto per la sua grande carriera. “Scelgo di fare cose che sono troppo ambiziose, e se non riesco a fare questo non voglio fare nient’altro”, dice. Gratta la superficie, tuttavia, e l’atteggiamento sembra molto più passione e perfezionismo quello che lei sente per il suo lavoro, piuttosto che il contrario. “Una compulsione che ti riempie assolutamente“, dice sul trovare una buona parte, e ammette che a volte ha difficoltà a lasciarsi andare.
Oggi è ritornata dalle riprese di On The Road con Walter Salles, l’abile regista brasiliano di I Diari della Motocicletta e Central Station. Lei interpreta un personaggio basato sulla prima moglie di Neal Cassady, LuAnne Henderson, opposta a Garrett Hedlund e Sam Riley. E’ stata un’intensa esperienza di improvvisazione che ha lasciato “la sua mente urlante”, dice. “Non volevo andarmene“. Installarsi a Baton Rouge per il suo prevedibile futuro è stato “come tornare a scuola… Twilight è una bestia diversa“. Una massiccia produzione programmata al millisecondo con il segno del dollaro dappertutto, Breaking Dawn porta diversi anni della vita della Stewart al culmine. Lei sente il peso di interpretare Bella Swan, “un personaggio che a questo punto è legato alla psiche di molte persone. Ha iniziato ad entrarmi in testa molto più del solito perchè siamo arrivati alla fine ed è stato come un lungo viaggio. Voglio solo che le fans del libro siano contente“. Ride. “Non mi interessa necessariamente che qualcuno se ne preoccupi“.
Per un largo segmento della popolazione, la Stewart potrebbe essere completamente considerata come l’incarnazione sullo schermo della loro eroina preferita. (Secondo le ultime stime, i libri di Stephenie Meyer hanno venduto qualcosa come 100 milioni di copie nel mondo.) Ma, nonostante la sua giovane età, la Stewart ha girato più di 20 film, molti dei quali indipendenti e quasi tutti stellari, e ha tirato fuori questi ruoli difficili come un’adolescente vittima di stupro e una ragazza affetta da una malattia neurologica. E’ cresciuta nella Valley, figlia di una famiglia con esperienza nel settore – sua madre è segretaria di edizione, suo padre un produttore TV; suo fratello è ricco. Dopo essere stata notata da bambina ad una recita scolastica, la Stewart è andata dritta nella serie A, ottenendo il suo primo ruolo appropriato nel 2001 in The Safety of Objects, un adattamento di una storia di A.M. Homes, accanto a Glenn Close e Patricia Clarkson, e il secondo ruolo in Panic Room, un virtuale testa a testa con Jodie Foster. “A quel tempo pensavo che fosse divertente“, dice, contenta di aver iniziato la sua carriera prima che arrivassero le insicurezze adolescenziali. “Non penso che avrei mai potuto essere un’attrice se non avessi iniziato a nove anni. Sarei stata l’ultima persona ad alzarmi e dire ‘mi piacerebbe farne parte‘”.
Alcune cose sulla Stewart: attualmente sul suo comodino ci sono Columbine di Dave Cullen; Under The Banner Of Heaven dell’autore di Into The Wild Jon Krakauer (uno studio del mormonismo radicale); e Anna Karenina. Nella sua playlist, gli Shins, Broken Bells, e Jenny Lewis, la musicista di Los Angeles che ha messo la Stewart nella posizione insolita di essere lei stessa una fan sfegatata. “E’ l’unica persona che abbia incontrato a cui non servo lì intorno”. (La Stewart ha anche suonato la chitarra ed è stata entusiasta di interpretare Joan Jett, che ha conosciuto, in The Runaways.) I suoi film preferiti sono A Woman Under The Influence di John Cassavetes con Gena Rowlands, e La vie En Rose, con Marion Cotillard. Ha amato Jane Fonda in Klute. Il suo nuovo hobby è cucinare, senza dubbio incoraggiata dal fatto che vive in modo un po’ isolato: “Costruisci un perimetro di persone che sono veramente importanti per te“. Gli amici la prendono in giro perchè guarda il canale di cucina con un severo cipiglio di concentrazione in volto. “Non me ne importa molto” (Il cipiglio paga. Per pranzo, prepara una elaborata, e deliziosa, zuppa di tortillas messicane con molti condimenti, insieme a dei sandwich con carne di maiale). Le piace anche il golf, uno sport che ha il vantaggio di coinvolgere membri privati e piccoli gruppi di persone in grandi aree. Fin qui, una normale anche se interessante giovane donna. In altre parole, non normale del tutto. Se vede una teenager, letteralmente si tuffa e si copre. “Non c’è modo di metterla eloquentemente“, dice. “Non posso andare al centro commerciale. Mi annoia non poter uscire molto spesso. E anche non poter essere a volte ‘una ragazza qualunque’. Solo vorrei essere una ragazza qualunque in un posto qualunque, basta così”.
Può individuare la settimana in cui smette di essere “una ragazza qualunque” e tornare nel mondo sorvegliato 24 ore su 24, sotto controllo, e la speculazione senza fine sulla sua relazione con il suo ragazzo collega Robert Pattinson, del quale si rifiuta di parlare (“Non è il mio lavoro“.) Ha finito il primo film di Twilight, che non è ancora stato rilasciato, e appena girato Welcome To The Rileys a New Orleans, dove, dice, “mi sentivo così bene a camminare per strada da sola“, prima di correggersi: “Almeno di solito lo facevo“. E’ tornata per una settimana extra di lavoro durante l’editing, e all’improvviso non poteva più camminare per la strada. “E’ davvero scoppiato“, dice. “E’ stata una cosa strana da vedere“.
La Stewart, che è attenta a non lamentarsi del successo del fenomeno Twilight, è abbastanza intelligente da capire la natura della sua particolare celebrità. “Masse di ragazze si sono identificate con Bella in un modo davvero molto profondo, in mancanza di un termine migliore“, dice. “Il legame che ho visto tra le persone… l’ho visto fisicamente. Sono i personaggi che aspettavano“. Sente anche il potere che viene dalla sua influenza. “E’ divertente quando sei dotata non solo di riconoscimento pubblico di un c…o di serio livello, ma anche di denaro“, dice con serietà accattivante. “Come il capitale“. (E’ stato riportato che il suo stipendio per il due film di Breaking Dawn è di 25 milioni di dollari, più una percentuale sugli incassi.) “Ogni volta che sento che qualcuno è veramente ricco, la prima domanda è ‘Cosa ci farai con questi soldi? Oppure li terrai? Ti ci siederai sopra?‘”. Lei sta pensando accuratamente, strategicamente, sul modo migliore di dare il suo contributo, e ha un piano – ispirato dalle sue ricerche per il ruolo di una fuggitiva nel commercio del sesso – per creare una rete di case a metà strada per aiutare coloro che vogliono recuperare e rimettersi in piedi. “Potrebbe essere magnifico“, dice. “Finora è la cosa alla quale mi sento più legata“.
La Stewart porta molto peso sulle proprie spalle esili per essere una giovane donna. Ma la sua transizione all’età adulta potrebbe essere un vantaggio per gli spettatori. Lei stessa può mettere in dubbio di essere in grado di superare il colosso Twilight – “A questo punto sembra come se dovrebbe essere ‘ Vediamo cosa farà la ragazza di Twilight. Vediamo se riuscirà ad essere diversa” – ma altri non sono d’accordo, e una generazione per cui il pettegolezzo su KStew e RPattz non è così convincente e i film di Twilight forse sono un piacere colpevole piuttosto che una fervente passione può aspettare con impazienza per vederla flettere i muscoli in ruoli da adulta. Il suo nervosismo e l’essere fredda sullo schermo sono interessanti da vedere, qualità che le donne adulte vorrebbero coltivare e in cui vorrebbero riflettersi. “E’ una delle attrici più intelligenti con cui ho mai lavorato“, ha detto Condon. “Non solo ha delle abilità tecniche stupefacenti, ha un incredibile serio ed incisivo approccio con il personaggio. Ha delle potenzialità infinite“.
Fonte:
Twilight Italia e
Twicrack Addict via Vogue